Chi Sono i Greci del Salento?

Attualmente le persone più anziane di Castrignano dei Greci usano dire “Imesta Griki” (siamo Greci); “Milume Grica” (parliamo Greco). E allora nasce spontaneo chiedersi: chi sono i Greci del salento? Da quali territori della Grecia sono venuti in Italia? E in quale epoca?

A queste domande rispondono due ipotesi antitetiche che vanno sotto il nome dei loro principali assertori: Giuseppe Morosi, vissuto verso la fine del secolo scorso, sostiene che queste colonie Greche risalgono al medio evo, e cioè alla dominazione bizantina; il tedesco Gherard Rohlfs afferma invece che esse rappresentano la continuazione dell’ antica Magna Grecia.
A queste teorie si sono associati altri studiosi Italiani e stranieri , tra i quali il glottologo salentino Oronzo Parlangeli e il professore Paolo Stomeo, seguaci della ipotesi del Morosi. Quest’ ultimo, tra l’ altro scrive: “Anche se si vuole ammettere che uno sparuto numero di Greci della Magna Grecia si trovava ancora in Italia al tempo della venuta dei bizantini, esso fu certamente assorbito dal notevole contingente numerico bizantino” (4).

Circa la provenienza dei Greci si può dedurre dagli elementi dialettali caratterizzanti che essi (i greci) per la maggior parte vennero
dall’ Epiro, da Greta, da Cipro e anche dal Ponto  e dalle coste Asiatiche. “La lingua Greca che oggi si parla e si scrive ancora -Paolo Stomeo-  non fu mai compatta in tutto il salento, e perciò la sua graduale ritirata non è paragonabile a quella delle acque di un lago che si è andato via via prosciugando, fino a ridursi ai paesi che attualmente la parlano, ma sin dall’ inizio tale lingua si diffuse in zone intervallate da abitanti di lingua neo-latina o romanza, così che, col passare del tempo,
l’ elemento greco e quello romanzo, coabitando, hanno dato origine al fenomeno del bilinguismo. Per questo motivo le popolazioni di questi paesi sono chiamate gente dalle due lingue” (5). Comunque la questione dell’ origine del “Grico” è ancora “sub iudice”.

Alla conservazione della lingua, rilevante è stato il contributo del clero greco e la permanenza del rito greco nelle chiese a stretto contatto col popolo. Allo stato delle cose, il greco e in lento disuso: è ancora parlato dagli anziani ma è rifiutato dai giovani, creando così una frattura generazionale che pregiudica la sua persistenza. Per arginare questo continuo e, ai nostri giorni, sempre più rapido declino del patrimonio idiomatico e culturale si è dato alla scuola il compito di valorizzare la lingua greca e, per quanto possibile conservarla. Introducendo il greco nella scuola, non c’è stato l’ intento di tornare al passato, poiché ogni ritorno è impossibile e, inoltre, “una lingua esiste fino a che esprime la vita quotidiana” diversamente non ha più ragion d’ essere. Noi quindi, continuiamo a difendere il brandello di lingua, ma oltre questo lo sappiamo non si può andare.

(4)P. Stomeo, “Origine dei greci nel salento”, in Voce del sud-1984.
(5)P. Stomeo, “Origine dei greci nel salento”, in Voce del sud-1984.

 

Da: Castrignano dei Greci di: Angiolino Cotardo

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